Rumesh Achrige, 19 anni aveva soltanto il foglio rosa
indagato l'agente che fa parte della "task force" anti-graffitari del Comune
Como, non si fermano all'alt
vigile spara, ragazzo in fin di vita
COMO - Non si è fermato all'alt della polizia locale in borghese perché non aveva la patente ma solo il foglio rosa. E' scappato, prima in auto e poi a piedi. Dalla pistola di uno dei vigili è partito un colpo e lui, Rumesh Rajgama Achrige, 19 anni, originario dello Sri Lanka, da sei anni residente a Como con la famiglia, si è accasciato. Il proiettile gli ha trapassato il cranio, dall'orecchio sinistro alla fronte. In serata è entrato in sala operatoria in neurochirurgia, ma i medici non sanno se riusciranno a operarlo. Le sue condizioni sono considerate disperate. Il vigile che ha sparato è indagato a piede libero per lesioni personali gravissime.
Il giovane era alla guida di un'auto che oggi pomeriggio a Como è fuggita all'intimazione dell'alt di una pattuglia in borghese della polizia locale, di quello speciale nucleo creato dal Comune per combattere, in particolare, i writers, gli imbrattatori di muri.
Da quanto è stato possibile ricostruire, l'inseguimento è nato mentre l'auto con i cinque ragazzi - oltre al cingalese, c'erano quattro comaschi - scendeva verso la città lungo la statale per Lecco. I vigili avrebbero notato a bordo un giovane denunciato tempo fa per imbrattamento e avrebbero quindi deciso di fermare l'auto. Il 19enne alla guida, però, non si è fermato, e ha proseguito verso Como.
All'incrocio con via Briantea, tuttavia, l'auto ha dovuto fermarsi per il traffico, ed è stata bloccata dall'auto dei vigili, che si è scontrata con la loro. Gli agenti hanno fatto scendere i cinque e li hanno allineati contro il muro di un casa, ma Rumesh ha cercato di fuggire. Ha fatto pochi metri ed è stato colpito.
A sparare è stato un vigile di 39 anni, padre di famiglia, che ha detto che il colpo gli è partito accidentalmente, ma i carabinieri e il magistrato di turno da ore stanno ascoltando i testimoni, che delineerebbero un quadro quantomeno differente. Tanto che il pm ha iscritto il vigile nel registro degli indagati.
"Sono molto scosso dall'accaduto - ha commentato in serata il sindaco Stefano Bruni - e sono molto vicino a due ragazzi (il ferito e il vigile, ndr) ai quali in ogni caso la vita oggi è bruscamente cambiata. Il controllo della sicurezza dei cittadini e del territorio è costellato di rischi. Non conosco ancora la dinamica precisa dei fatti, ma nel grande dispiacere per l'accaduto esprimo, a nome mio personale e del Comune che rappresento, pieno sostegno agli agenti che quotidianamente operano sul territorio nell'interesse generale della convivenza civile".
(29 marzo 2006)
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