"Buongiorno, notte"
Il film e` una ricostruzione del rapimento di Aldo Moro, vissuto dal punto di vista di uno dei componenti del commando brigatista che lo rapi`: una donna, Chiara, quella che in particolar modo ha il compito di mantenere i contatti con il resto del mondo, per fornire un'aura di insospettabilita` attorno all' appartamento/prigione/ nascondiglio...
Questo la obbliga a venire a contatto con la "gente comune", a far scontrare, poco alla volta, il suo punto di vista estremista, rigido, ai limiti dell'alienato con quelli presenti nel mondo al di fuori dell'appartamento ( probabile metafora del mondo brigatista)... si incontra di tutto: il fascista che rispetta di piu` i terroristi che gli obiettori di coscienza perche` "almeno loro rischiano la vita", gli ex partigiani, la vicina di casa moglie di un uomo della scorta di Moro, un ragazzo semplicemente assennato... inutile dire come poco alla volta lei si "risvegli"... come se le Brigate Rosse fosseroun incubo, un delirio febbricitante generato a partire da un qualcosa di nobile e puro, che pero` ha perso la strada... emblematico e magistrale il momento in cui viene letta la bozza di una delle lettere di Moro alla moglie e Chiara improvvisamente si ricorda delle "Lettere dei condannati a morte della Resistenza" che le leggeva il nonno da bambina...
E poi Moro... non e` quasi per nulla rappresentato il Moro- persona, piuttosto il Moro -simbolo... il suo atteggiamento e` sempre pacato, quasi come quello di un padre nei confronti di figli che ama, ma che hanno imboccato una brutta strada... "lei parla di odio di classe... io non riesco neanche ad odiare lei..."
Probabilmente a Bellocchio interessava mostrare il simbolo di che cosa le BR volevano distruggere... voleva mostrare che cosa vedevano i rapitori in Moro: non una persona, ma un simbolo e che tipodi simbolo, quali significanti si portava dietro...
Per fare tutto questo, il film a tratti assume un carattere onirico, che io francamente non mi aspettavo, ma che ancora non so valutare... sicuramente mi ha spiazzato e colpito e questo, in generale, secondo me e` un bene... in un film come questo,poi, che cerca di affrontare un momento cosi` complesso e controverso della storia italiana, senza troppi giudizi, ma dal punto di vista di una persona, con tutti i suoli limiti, quello di far pensare, di generare un sano dubbio nello spettatore e` forse il giusto bersaglio...
P.S.: un grazie sentito a Raitre che mi ha permesso di vedere questo bel film , anche se a quasi tre anni dalla sua uscita nelle sale...
Questo la obbliga a venire a contatto con la "gente comune", a far scontrare, poco alla volta, il suo punto di vista estremista, rigido, ai limiti dell'alienato con quelli presenti nel mondo al di fuori dell'appartamento ( probabile metafora del mondo brigatista)... si incontra di tutto: il fascista che rispetta di piu` i terroristi che gli obiettori di coscienza perche` "almeno loro rischiano la vita", gli ex partigiani, la vicina di casa moglie di un uomo della scorta di Moro, un ragazzo semplicemente assennato... inutile dire come poco alla volta lei si "risvegli"... come se le Brigate Rosse fosseroun incubo, un delirio febbricitante generato a partire da un qualcosa di nobile e puro, che pero` ha perso la strada... emblematico e magistrale il momento in cui viene letta la bozza di una delle lettere di Moro alla moglie e Chiara improvvisamente si ricorda delle "Lettere dei condannati a morte della Resistenza" che le leggeva il nonno da bambina...
E poi Moro... non e` quasi per nulla rappresentato il Moro- persona, piuttosto il Moro -simbolo... il suo atteggiamento e` sempre pacato, quasi come quello di un padre nei confronti di figli che ama, ma che hanno imboccato una brutta strada... "lei parla di odio di classe... io non riesco neanche ad odiare lei..."
Probabilmente a Bellocchio interessava mostrare il simbolo di che cosa le BR volevano distruggere... voleva mostrare che cosa vedevano i rapitori in Moro: non una persona, ma un simbolo e che tipodi simbolo, quali significanti si portava dietro...
Per fare tutto questo, il film a tratti assume un carattere onirico, che io francamente non mi aspettavo, ma che ancora non so valutare... sicuramente mi ha spiazzato e colpito e questo, in generale, secondo me e` un bene... in un film come questo,poi, che cerca di affrontare un momento cosi` complesso e controverso della storia italiana, senza troppi giudizi, ma dal punto di vista di una persona, con tutti i suoli limiti, quello di far pensare, di generare un sano dubbio nello spettatore e` forse il giusto bersaglio...
P.S.: un grazie sentito a Raitre che mi ha permesso di vedere questo bel film , anche se a quasi tre anni dalla sua uscita nelle sale...
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