Ultimamente sto ascoltando un sacco di musica fine anni '60 - inizio anni '70....
cacchio, piu` la ascolto, piu` mi rendo conto che quelle canzoni, quella musica, sono un' esperienza ... si portano detro le vibes di quando sono state scritte, cantate ed ascoltate...
sono note che entrano in risonanza probabilmente con qualche ricordo ancestrale del mio essere e mi danno l'idea che il momento stroico di cui sono state la colonna sonora, nonostante tutto, sia ancora vivo... magari non in ottima salute, ma che respiri ancora.....
Non so se avete visto "Paura e delirio a Las Vegas" con il bravissimo Depp nella parte di un giornalista scrittore reduce dal movimento hippie, in un viaggio allucinato a Las vegas appunto.... ebbene, in uno dei pochi momenti di razionalita` e lucidita` mentale in tutto il film, Raul Duke (Depp, appunto) esprime la sua visione, ormai disillusa, di quello che sono stati quegli anni:
"And that, I think, was the handle - -that sense of inevitable victory over the forces of Old and Evil. Not in any mean or military sense; we didn't need that. Our energy would simply prevail. We had all the momentum; we were riding the crest of a high and beautiful wave. So now, less than five years later, you can go up on a steep hill in Las Vegas and look West, and with the right kind of eyes you can almost see the high-water mark - that place where the wave finally broke and rolled back."
Ebbene: sulle note dei Jefferson Airplane ho l'impressione di stare ancora sulla cresta di quell'onda... come se non dovesse infrangersi mai... e chissa` che non riesca a portare con me un po' di quello slancio....
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