
che stai camminando su una strada.
Scelta un po' per caso... un po' no... anzi, pensandoci bene, ti rendi conto che fin da bambino ti affascinava, l'idea di percorrerla...
certo, da adulto ti sei reso conto che che e` piena di alti e bassi, di salite ripide, di discese altrettanto ripide...
ma anche un panorama stupendo... o, per lo meno, che a te piace un sacco; ti da quel senso di soddisfazione, di appagamento.
Ad un certo punto ti scopri a dire a te stesso: "mi piace proprio, camminare per di qua... nonostante le difficolta`, non cambierei con nessun altro sentiero...".
Capita, a volte, che mentre cammini cosi` , tranquillo, soddisfatto, sbatti il naso contro qualcosa.
Dolorante, imprecando, ti guardi attorno e vedi un cartello, con su scritto
"Non si passa" ed attaccato al cartello un cancello. Chiuso.
Proprio li`, dove stavi camminando.
Che ti obbliga a cambiare strada, ad imboccarne un'altra che, per la verita`, non hai idea di come sia, ma cacchio non e` quella che stavi facendo prima, che ti dava tanta soddisfazione, che dava un po' piu` di senso ad ogni giornata....
..e punti di incontro, piu` in la` nel sentiero, non se ne vedono...
... tu ci provi, ad aprire, scavalcare, aggirare... ma niente. Va tutto male.
E allora punto. Fine.
Non ti resta che convivere con la delusione, impacchetare tutto quell'entusiasmo che pescavi direttamente da cio` che rimaneva del bambino in te, dirti "e` stato bello finche` e` durato" e poi, ciao, imboccare l'altra strada.
Dicono che la vita sia per lo piu` cosi`.